A voler essere semplici il costo medio di copertura tra due valute è dato dalla differenza dei loro tassi di interessi per differenti scadenza temporali.
Ovviamente entrano in gioco non solo i tassi attuali ma anche quelli attesi futuri. La pandemia ha ridotto queste differenze riducendo di conseguenza i costi di copertura.
Ma conviene coprirsi? In linea di massima si soprattutto se l’investimento è di natura obbligazionaria ed è orientato su orizzonti temporali non particolarmente lunghi (ad. es. 5/7 anni).
Meno senso ha coprirsi dal rischio valuta quando si investe a livello globale , con un portafoglio o un indice che contemplano una molteplicità di valute e soprattutto se si intende investire a lungo termine (per periodi sup. ai 10 anni). In questi casi l’effetto rischio valuta grazie alla diversificazione ed all’orizzonte temporale praticamente è quasi nullo e si compensa nel tempo per questo sollevarsi dai costi di copertura è fondamentale per ridurre i costi ed aumentare la performance.
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